VERSILIA. Nuovo appuntamento con FeliceMente, la rubrica di VersiliaToday dedicata alla mente e alla sua conoscenza, curata dalla dottoressa Valentina Aletti.

Stragi e conseguenze: il disturbo Disturbo Post-Traumatico da Stress

Cinque anni dopo la tragica strage di Viareggio, nella quale persero la vita 32 persone, la rubrica Felicemente oggi vuole soffermarsi sulle conseguenze dell’esposizione ad un episodio traumatico e catastrofico nel quale si è avvertita una grande minaccia di morte propria o dei nostri cari. Questo infatti può provocare un disturbo definito dalla psichiatria Disturbo Post-Traumatico da Stress (DPTS) e classificato tra i Disturbi D’Ansia.

Gli eventi traumatici vissuti includono oltre alle stragi, combattimenti militari, aggressione personale violenta (violenza sessuale, attacco fisico, scippo, rapina), rapimenti, attacchi terroristici, tortura, incarcerazione come prigionieri, disastri naturali o provocati e gravi incidenti automobilistici. Il riconoscimento dell’alta presenza di disturbi nella vittime di questi episodi e la sua associazione allo stress risale agli anni ‘60, grazie agli studi effettuati sui reduci della guerra nel Vietnam ed alle indagini sui sopravvissuti alle persecuzioni naziste.

La caratteristica essenziale del Disturbo Post-traumatico da Stress è lo sviluppo di sintomi tipici che sopraggiungono a seguito dell’esposizione ad un trauma; l’esperienza personale e diretta può aver comportato minaccia di morte o lesioni gravi all’integrità fisica. La risposta della persona può comprendere paura intensa, il sentirsi inerme o il provare orrore e i sintomi caratteristici includono il continuo rivivere l’evento traumatico e/o l’evitamento degli stimoli associati con il trauma. È inoltre possibile che le persone oscillino spesso tra il diniego dell’evento e la sua ripetizione compulsiva attraverso flashback o incubi. L’episodio traumatico può essere rivissuto in vari modi. Comunemente la persona presenta ricordi ricorrenti e intrusivi dell’evento o sogni sgradevoli durante i quali si ripete l’evento. In rari casi la persona vive stati dissociativi che durano da pochi secondi a diversi giorni, durante i quali vengono rivissute parti dell’evento e la persona si comporta come se stesse vivendo l’episodio in quel momento. Ciò che si manifesta spesso è intenso disagio psicologico in particolare in occasione degli anniversari e delle commemorazioni. Può essere che la vittima eviti in modo persistente gli stimoli associati con il trauma, la persona infatti si sforza volontariamente di evitare pensieri, sentimenti, o conversazioni che riguardano quel momento terribile e di evitare attività, situazioni o persone che suscitano ricordi di esso. Questo evitamento può interferire con le relazioni interpersonali e portare a conflitti coniugali o perdita del lavoro. L’individuo può inoltre presentare difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno ed esagerate risposte di allarme, irritabilità, difficoltà a concentrarsi o dolorosi sentimenti di colpa per esempio per il fatto di essere sopravvissuti.

La maggioranza di questi sintomi sono da considerarsi normali se si verificano fino a 1-2 settimane di distanza dal dramma; ma gli studi stimano che tra il 10 e il 30 per cento delle vittime il ritorno alla normalità risulta impossibile, anche a distanza di anni.

Il disturbo insorge quando il processo di elaborazione fallisce e si vive nell’impossibilità di trovare un senso, una spiegazione razionale dell’accaduto; inoltre a causa delle dirette televisive, che continuamente ripropongono le immagini di stragi, catastrofi ecc. l’onda d’urto emotivo si può estendere a centinaia di milioni di persone che hanno in realtà vissuto l’evento solo in maniera mediata. Alcuni di questi possono reagire con un panico transitorio mentre in altri possono insorgere veri e propri sintomi fobici. E’ questo il caso di chi, senza aver vissuto personalmente nessun trauma, cessa magari di usare il treno o si tiene lontano dai grattacieli e dalle grandi folle anche per lungo tempo.

Il Disturbo Post-Traumatico da Stress è una patologia che è possibile curare e chiunque dovesse riconoscere in se stesso un malessere legato ad un evento traumatico può rivolgersi a specialisti, psichiatri e psicologi, in grado di prendersi cura della persona e aiutarla nel suo percorso di elaborazione del trauma, per il quale è necessario tanto coraggio.

FeliceMente è curata da Valentina Aletti, psicologa clinica, laureata presso l’Università degli Studi di Firenze. Specializzanda in psicoterapia sistemico-relazionale ha conseguito master di perfezionamento in PNL , diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare e obesità , consulenza tecnica e peritale e disturbi dell’apprendimento e comportamento in età evolutiva. Per informazioni o richieste scrivere a: [email protected]

Avvertenza: questa rubrica ha come fine quello di favorire la riflessione su temi di natura psicologica. Le informazioni fornite hanno carattere generale e non sono da intendersi come sostitutive di regolare consulenza professionale. Le mail saranno protette dal più stretto riserbo e quelle pubblicate, previo esplicito consenso del lettore, saranno modificate in modo da tutelarne la privacy.

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